Il fotovoltaico “condiviso” ora è possibile: nascono le “comunità energetiche”

16 Dicembre, 2020 Tag: , ,
Comunità energetiche

Con l’approvazione di una serie di attuazioni normative è stato dato finalmente il via libera anche in Italia al consumo collettivo dell’energia prodotta da un singolo (o più) impianti di produzione da fonte rinnovabile.

In pratica significa che più soggetti in determinate condizioni possono investire sul fotovoltaico (o sull’eolico) e poi condividere tra di loro l’energia che viene prodotta.

Sono chiamate comunità energetiche, un concetto contenuto nella Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE) e realtà presenti ormai da diversi anni in alcuni Paesi del Nord Europa come Danimarca e Germania.

Questo aspetto è particolarmente interessante per chi abita in condominio. Fino ad ora nessuno poteva fare un unico impianto fotovoltaico per tutti installato sul tetto di una palazzina. Ognuno avrebbe dovuto avere il proprio impianto fotovoltaico connesso al proprio contatore. Oppure si poteva collegare l’impianto al solo contatore delle parti comuni.

Naturalmente i benefici di questa svolta non ricadranno solo su chi abita in condominio. Anche commercianti e imprenditori che ad esempio si trovano nella stessa area industriale, o soggetti che vengono serviti dalla stessa cabina di trasformazione.

Un impianto e più utilizzatori. Ma non solo. L’energia elettrica prodotta da queste comunità energetiche sarà incentivata per 20 anni, a tariffe differenziate secondo specifiche tipologie: 100 o 110 Euro/MWh.

L’impianto deve avere una taglia fino ai 200 kW, essere connesso alla rete elettrica a bassa tensione attraverso la stessa cabina di trasformazione a media/bassa tensione da cui la comunità energetica preleva anche l’energia di rete.

La nuova legge attribuisce anche una dignità giuridica alle comunità energetiche definendo i diritti dei singoli partecipanti i quali continueranno a scegliere liberamente il proprio fornitore di energia elettrica e potranno nominare un loro delegato, appartenente anche a un’azienda esterna, per la gestione dei flussi con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), ovvero la restituzione delle componenti tariffarie non dovute per l’energia condivisa e la tariffa incentivante. La legge è un importante passo in avanti verso uno scenario energetico basato sulla generazione distribuita che porterà allo sviluppo di energia a chilometro zero e di reti intelligenti.

Per informazioni sulle comunità energetiche, contatta i nostri consulenti commerciali ai consueti recapiti:

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